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Che cos'è la "durezza" dell'acqua?
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Come può l’acqua essere “dura”?
La durezza dell’acqua indica il contenuto di sali, soprattutto alcalini, quali calcio e magnesio, responsabili della formazione del cosiddetto calcare, sotto forma di: cloruro di calcio (CaCl2), solfato di calcio (CaSO4), cloruro di magnesio (MgCl2), solfato magnesio (MgSO4), oltre che di eventuali metalli pesanti presenti nell’acqua.
A Milano la durezza dell’acqua è mediamente pari a 27 gradi francesi (°F)*, in pieno rispetto delle linee guida delineate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla normativa vigente (D.Lgs n°31/2001), che per questo parametro consiglia valori tra i 15 e i 50 gradi.
*°F = Magnesio (Mg) + Calcio (Ca)
Si tratta di sostanze dannose per il nostro organismo?
Non a questa concentrazione. Questo dato è importante soprattutto per valutare la possibile formazione di incrostazioni e calcare, in particolare nei circuiti dell’acqua calda, perché i depositi di carbonati di calcio e magnesio sono scarsamente solubili.
Residuo fisso e classificazione delle acque
Le acque minerali vengono classificate in base alla qualità dei sali minerali che contengono e al residuo fisso dell’acqua.
Il “residuo fisso” esprime la quantità di sali disciolti in un litro d’acqua. Viene convenzionalmente calcolato a 180° e il suo valore viene riportato generalmente in milligrammi per litro (mg/l).
In base alla quantità di mg/l di residuo fisso le acque si distinguono in:
- Acque minimamente mineralizzate, con residuo fisso inferiore a 50 mg/l
- Acque oligominerali, con residuo fisso compreso tra 50-500 mg/l. Si tratta di acque diuretiche, consigliate a chi soffre di ipertensione arteriosa
- Acque minerali propriamente dette, con residuo fisso compreso tra 500-1500 mg/l
- Acque fortemente mineralizzate, con residuo fisso superiore a 1500 mg/l
Bere acqua “dura” fa bene! |
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Nonostante le credenze popolari, bere acqua “dura”, ovvero ricca di calcare, non porta alla formazione di calcoli renali, che sono invece causati da una molecola diversa, l’ossalato di calcio. |
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Calcio, ossalato di calcio, calcare e carbonato di calcio non sono la stessa cosa: bere acque ricche di carbonato di calcio fa bene all’apparato osseo e cardiocircolatorio, come dimostrano anche gli studi condotti dall’Istituto Superiore di Sanità. La predisposizione ai calcoli inoltre è per lo più ereditaria e in parte dovuta a caratteristiche personali (sudorazione, stile di vita…). Per evitare la formazione di calcoli, i medici raccomandano di bere molta acqua durante tutto il corso della giornata. |