La tua acqua

Acquedotto

Hai bisogno di aiuto?

La Rete Acquedotto si occupa delle attività di approvvigionamento, trattamento e distribuzione dell’acqua ad uso potabile nella città di Milano. La rete di distribuzione idrica di Milano e comuni limitrofi ha una lunghezza complessiva di circa 2.209 km. L’Acquedotto assicura l’approvvigionamento idrico della città attingendo al 100% dalla falda sotterranea, utilizzando un sistema a doppio sollevamento costituito da 32 stazioni di rilancio (di 28 mediamente attive) e da circa 584 pozzi ad uso idropotabile (di cui 400 mediamente attivi), che alimentano la rete di adduzione e distribuzione, per un totale di 203 milioni m3 di acqua potabile distribuita all’anno.

Le centrali dell’Acquedotto di Milano sono tutte telecomandate mediante un complesso sistema di telemetria, coordinato dalla centrale operativa di San Siro, da cui è possibile controllare e comandare l’avviamento dei pozzi e dei gruppi di spinta, oltre a regolare la portata distribuita in funzione della richiesta dei clienti.

Vediamo insieme le varie fasi del processo:

Captazione

La captazione di acqua dalla falda avviene attraverso i pozzi, che fanno capo alle 32 stazioni di rilancio. Ogni stazione opera attraverso 12 - 24 pozzi, per un totale 584 a Milano, di cui circa 400 in funzione contemporaneamente. Il numero dei pozzi che vengono attivati varia in base alle richieste idriche nelle varie ore della giornata e a seconda delle stagioni.

L’utilizzo dell’acqua di falda offre diversi vantaggi, tra cui:

  • la naturale depurazione garantita dalla filtrazione attraverso gli strati permeabili del terreno (spesso è già potabile dal punto di vista fisico-chimico);
  • la maggiore protezione dalle contaminazioni;
  • la permanenza pressoché inalterata nei periodi di siccità.

 

LE NOSTRE CENTRALI

Le 32 centrali di rilancio, distribuite su tutto il territorio, sono telecomandate mediante un complesso sistema di telemetria, grazie al quale è possibile controllare e comandare l'avviamento dei pozzi e dei gruppi di spinta per sollevare l'acqua, nonché regolare le portate.

Le centrali utilizzano la tecnica del doppio sollevamento: l’acqua viene attinta dai pozzi mediante elettropompe sommerse che la inviano, attraverso una rete di tubi, alla vasca di accumulo e successivamente la pompano nuovamente nella rete di distribuzione.

Le vasche di accumulo fungono da serbatoi e consentono l’eventuale sedimentazione dalla sabbia che può essere presente nei pozzi. Le pompe sommerse sono posizionate a circa 40-50 metri di profondità e hanno una portata di 25-35 litri al secondo.

Scopri le nostre Centrali 

 

Potabilizzazione

MM garantisce ai suoi clienti un'acqua di elevata qualità utilizzando pozzi profondi e perforandone di nuovi in zone periferiche, poco o per nulla interessate da inquinamento.

Dove sono presenti contaminazioni, come può accadere nei territori antropizzati, MM sottopone l'acqua a trattamenti prima della distribuzione. I metodi di potabilizzazione più utilizzati a Milano sono la filtrazione su carboni attivi e le torri di aerazione. La disinfezione, dove necessario, è effettuata tramite ipoclorito di sodio e con raggi U.V. Dal 2007 è inoltre in funzione un impianto ad osmosi inversa. In alcuni casi, per abbattere inquinanti di differenti tipologie, si utilizzano sia le torri di aerazione, sia i filtri a carboni attivi.

Filtrazione su carboni attivi

La principale prerogativa dei carboni attivi è il potere di adsorbimento, ovvero la capacità di trattenere, nelle proprie porosità, particolari tipi di molecole, che derivano da contaminazioni (pesticidi, solventi clorurati…).

Potabilizzazione con torri di aerazione

Le torri d’areazione sono utili per eliminare gli inquinanti volatili. Nelle torri l’acqua viene spruzzata dall’alto ed entra in contatto con l’aria pulita e filtrata insufflata dal basso da potenti ventilatori. In questo modo, le sostanze volatili indesiderate si trasferiscono dall’acqua all’aria. L’aria immessa in torre è aspirata dall’esterno e opportunamente filtrata prima del suo ingresso.

Disinfezione con ipoclorito di sodio o raggi UV

Per mantenere anche in rete l’originaria purezza microbiologica, tipica delle acque profonde di falda, si effettua un basso dosaggio di ipoclorito di sodio a valle degli altri trattamenti di potabilizzazione, dove presenti. In alternativa all’ipoclorito, in alcune centrali vengono utilizzate per la disinfezione speciali lampade a raggi ultra-violetti (UV) che consentono di ottenere l’identico effetto battericida senza aggiunta di prodotti chimici.

Processo di osmosi inversa

L’osmosi inversa è un trattamento fisico di separazione ed è una tecnologia utilizzata per la rimozione dei nitrati nell’acqua in grado di ridurre il contenuto di sali nell'acqua fino alla loro completa eliminazione, senza alterarne la composizione chimica. Tutto ciò avviene grazie alla membrana osmotica, vero e proprio cuore dell'intero sistema, la quale è in grado di "setacciare" l'acqua fino a grandezze molecolari. Quest'acqua, per essere idonea al consumo umano dovrà poi essere remineralizzata, miscelandola con l'acqua non trattata.

Analisi e controlli

Il laboratorio di MM, per garantire la buona qualità dell'acqua destinata al consumo umano ed assicurarne la conformità ai parametri chimico - fisici, chimici e batteriologici previsti dalla normativa vigente (D.Lgs. n.31/2001), esegue, in accordo con gli organi di controllo (ATS e ATO), periodici e costanti campionamenti e analisi presso:

  • i pozzi di emungimento;
  • le centrali in uscita dalle vasche;
  • la rete idrica cittadina nei punti di erogazione.
  • le case dell’acqua.

Scopri il laboratorio di MM

Controlla le analisi dell’acqua della tua zona

Distribuzione

La rete di distribuzione dell'acqua potabile di Milano e comuni limitrofi si estende per circa 2.209 km, raggiungendo le oltre 50.000 utenze del servizio con un grado di copertura sostanzialmente pari al 100%.

Strutturata a tela di ragno, secondo la tipica configurazione delle vie cittadine, la rete è formata da tubazioni di diametro compreso tra gli 80 e i 1.200 mm. La rete è costruita esclusivamente in materiale metallico: in acciaio (19%) e in ghisa (81%), grigia o sferoidale.

L'acqua viene portata dalle condotte dell'acquedotto fino all'aggancio dell’utenza condominiale, dove una valvola di separazione e un contatore misurano l'acqua consumata. In ogni palazzo è la rete interna condominiale che distribuisce l'acqua in ogni appartamento.

Le tubazioni della rete sono poste a una profondità media di circa 1,5 m sotto il piano stradale, per proteggere l'acqua dagli sbalzi termici; in questo modo, si riesce a mantenere tutto l'anno la temperatura dell'acqua intorno a valori costanti, compresi fra i 14°C e i 15°C, fino al punto di consegna agli impianti interni condominiali.